19 giugno 1885, la Statua della Libertà sbarca a New York

Simbolo dell’America e della libertà, la Statua realizzata dallo scultore francese Frédéric Auguste Bartholdi arrivò al porto di New York il 19 giugno 1885.

La Statua della Libertà, arrivata al porto di New York il 19 giugno 1885, fu inaugurata nel 1886. Essa è un simbolo di New York e degli interi Stati Uniti d’America, piazzata all’entrata del porto sul fiume Hudson al centro della baia di Manhattan, sulla rocciosa Liberty Island.
Il nome dell’opera completo è La Libertà che illumina il mondo, realizzata dal francese Frédéric Auguste Bartholdi, con la collaborazione di Gustave Eiffel, che ne progettò gli interni in acciaio.
Con i suoi 93 metri d’altezza (incluso il basamento), che dominano l’intera baia di Manhattan, essa risulta perfettamente visibile fino a 40 chilometri di distanza; raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente nella mano destra una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell’altra tiene una tavola recante la data del giorno dell’Indipendenza americana (il 4 luglio 1776); ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti.
La statua rappresenta la dea Ragione, la cui torcia simboleggia il sapere massonico.
Ma come si arrivò alla Statua della Libertà? Nel 1865, in una conversazione a casa propria a Versailles, l’intellettuale Edouard Laboulaye, sostenitore dell’Unione nella Guerra di secessione americana, disse: «Se un monumento deve sorgere negli Stati Uniti come un ricordo della loro indipendenza, devo credere che sia naturale realizzarlo con sforzi comuni – un lavoro comune delle nostre due nazioni: Francia e America». Il commento di Laboulaye ispirò un giovane scultore, il francese Frédéric Auguste Bartholdi, che era presente al pranzo.

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