Il 23 giugno 1969 esce il primo numero de il manifesto, una rivista di chiara ispirazione di sinistra, che presto si pose in antitesi verso il Partito comunista italiano.
Compie gli anni il manifesto, che prima di divenire un quotidiano originariamente era un periodico. Pur appartenendo all’area della sinistra italiana non è organo di nessun partito, sebbene in passato sia stato anche un movimento politico italiano di estrema sinistra attivo sino al 1974, quando confluì nel Partito di Unità Proletaria per il comunismo.
Nasce in origine come rivista politica mensile, diretta da Lucio Magri e da Rossana Rossanda, ed edito da Edizioni Dedalo. Alla redazione del primo numero, uscito il 23 giugno 1969 con una tiratura di 75.000 copie, il costo di una copia era di 50 lire e vendette 30mila pezzi.
il manifesto si costituisce, quindi, come formazione politica con una piccola rappresentanza parlamentare (Natoli, Pintor, Rossanda ai quali si aggiungono Massimo Caprara e Liberato Bronzuto). La rivista assume posizioni in contrasto con la linea maggioritaria del partito (in particolar modo rispetto all’invasione sovietica della Cecoslovacchia, avvenuta nel 1968, con l’editoriale uscito nel secondo numero intitolato “Praga è sola”) che ne chiede la sospensione delle pubblicazioni. Nel settembre del 1970 (la tiratura sarà di 60.000 copie) vengono proposte le tesi per il comunismo nelle quali viene avanzata una piattaforma politica per l’unità della sinistra rivoluzionaria e si caldeggia la costituzione di una forza politica. Si intensificano, inoltre, le relazioni con Potere operaio con il quale la formazione del manifesto tiene un congresso nel febbraio 1971: si dovrebbe sancire l’unificazione tra le due forze, ma si chiude invece con una rottura.
Il quotidiano è pubblicato da una società cooperativa i cui soci sono gli stessi giornalisti e i tecnici addetti alla stampa; tutti i soci hanno lo stesso stipendio. Per questo spesso non partecipa agli scioperi dei giornalisti contro gli editori, andando comunque in edicola, ma ospitando alcune pagine con le ragioni degli scioperanti.