Si dimette da coordinatore l’avvocato Renato Archidiacono. Motivo del dissenso la presenza ambigua di Celina Mattei, coordinatrice comunale del partito di Renzi e consigliere comunale in forza a Lbc.
Non entra nemmeno nel vivo la campagna elettorale a Latina e promette già scintille. E perde un pezzo forte. L’avvocato Renato Archidiacono, nominato segretario di Italia Viva insieme a Elisa Giorgi a febbraio, si è dimesso quest’oggi. Motivo dello screzio le mancate dimissioni da consigliere comunale di Celina Mattei, entrata a far parte della compagine renziana ma ancora legata a Lbc, con cui era stata eletta in assise comunale nel 2016. Così, di fronte al no delle dimissioni da Lbc da parte della Mattei, Archidiacono ha rassegnato le dimissioni.
“Ho comunicato al Presidente Nazionale di Italia Viva le mie dimissioni da coordinatore provinciale di Latina -ha scritto in una nota Renato Archidiacono-. Avevo accettato con entusiasmo e convinzione questa nuova avventura della mia vita per cercare di dare un contributo nel radicamento del partito in provincia. L’unica condizione che ritenevo e ritengo imprescindibile è la serietà dei comportamenti perché la politica deve essere e deve mostrarsi una cosa seria”.
Parole che lasciano immaginare l’impossibilità di spiragli per continuare l’avventura politica.
“Ho esternato la mia opinione sulla posizione politicamente ambigua della coordinatrice comunale Celina Mattei che svolge il suo ruolo di dirigente del partito pur essendo rimasta nel gruppo consiliare Lbc e Presidente della Commissione Urbanistica. Ho manifestato la mia preoccupazione sul fatto che si potesse dare di Italia Viva a Latina l’idea di un irrilevante satellite di Lbc. Ho personalmente chiesto, il giorno dopo le nomine e non il giorno prima, come erroneamente riportato in una mia recente intervista, la disponibilità all’architetto Mattei a fare una scelta di campo netta che non inducesse in alcuno perplessità sul posizionamento politico di Italia Viva a Latina. Nonostante ciò ad oggi non ho trovato la giusta sensibilità né la volontà, all’interno dell’organizzazione del partito, di risolvere questo problema di palese opportunità politica e ne ho tratto le dovute conclusioni”.
Quindi, ecco le dimissioni, pare irrevocabili. Poi, la stoccata finale: “Le idee ed i progetti ambiziosi di Matteo Renzi, di cui resto convinto sostenitore, devono camminare sulle gambe delle persone e per andare lontano necessitano di persone serie. Se avessi continuato a condividere questa situazione, la prima persona poco seria sarei stata io”.