Sulla richiesta di autorizzazione all’abbancamento di 38mila cubi avanzata da Ecoambiente, la deputata regionale M5S Gaia Pernarella invia un’interrogazione alla giunta.
Borgo Montello resta senza pace. Ma era nell’aria. Nell’aria da Covid-19 e nell’emergenza ambientale in cui è sprofondata la provincia pontina e la regione Lazio i piani (e le illazioni) su dove possano sorgere siti dove andranno a confluire i rifiuti del comprensorio pontino non fanno dormire sonni sereni ad ambientalisti e primi cittadini. Così, Gaia Pernarella, deputata regionale M5S, dopo l’ennesima riunione interlocutoria dei sindaci pontini in Provincia, riunitisi giovedì scorso, prende carta e penna e spedisce un’interrogazione indirizzata al Presidente Nicola Zingaretti e agli assessori all’Urbanistica, Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti, Massimiliano Valeriani, e Agricoltura e Ambiente, Enrica Onorati, sulla discarica di Borgo Montello, ma in particolare sul contratto d’affitto dei terreni di via Monfalcone. La prima firmataria è la deputata regionale Gaia Pernarella.
“La richiesta di autorizzazione all’abbancamento nella discarica di Borgo Montello di ulteriori 38mila metri cubi di rifiuti avanzata da Ecoambiente alla Direzione regionale rifiuti del Lazio nel dicembre 2018 è in contrasto con il contratto di affitto dei terreni dell’agosto 2019 nel comma dove si sottolinea che la regolarizzazione della presenza della società è obbligata in relazione alla messa in sicurezza e post gestione del sito. E null’altro si specifica”.
“Su un caso analogo sempre riguardante la nostra provincia già il Tar di Latina si è espresso sottolineando le difformità tra le finalità contrattuali e le richieste pervenute successivamente e, anche per questo, non riusciamo a comprendere per quale ragione per Borgo Montello si dovrebbe procedere diversamente. In definitiva quello che chiediamo di sapere dalla giunta regionale è se è stata verificata la legittimazione dell’amministratore giudiziario, la società proprietaria dei terreni come noto è infatti attualmente in liquidazione nell’ambito di un procedimento penale incardinato di fronte al Tribunale di Roma, a stipulare un contratto di locazione relativo al bene, in contrasto con la richiesta di aumento delle volumetrie avanzata nove mesi prima. Per quanto abbiamo potuto verificare nel contratto non è specificato il provvedimento dell’Agenzia dei Beni Confiscati con il quale l’Amministratore è stato legittimato a stipulare contratto di affitto. Ora aspettiamo di sentire la Giunta esprimersi sull’argomento” ha dichiarato la deputata del M5S.