La cultura e Latina, un rapporto difficile. Che stagione estiva sarà? Il governo di Lbc potrà appellarsi all’assenza di pianificazione per l’emergenza da Covid-19.
Che stagione della cultura sarà a Latina? Complice la pandemia del coronavirus Covid-19 restano irrisolte varie questioni da parte del governo cittadino targato Lbc, prevedendo oggi con molta semplicità un’estate forse priva di eventi di rilievo. Certo, l’assenza di programmazione è determinata dalla grave emergenza sanitaria che ha travolto il nostro Paese, quindi è facile essere indulgenti nei confronti degli amministratori pubblici, seppure si resta in attesa di una linea concreta che sappia disegnare il futuro.
Ad oggi, non soltanto l’opposizione di centrodestra lamenta ritardi d’azione e linee programmatiche, è l’intera città che resta spiazzata da alcuni fallimenti di questo governo cittadino, che aveva strillato che la cultura sarebbe stato il fiore all’occhiello della sua azione. Certo, ci sono le macerie dei fallimenti In primis, il Teatro D’Annunzio, ancora non restituito alla città dopo che invece era uno dei capisaldi del programma del sindaco. Esiste un assessorato alla cultura (il romano Silvio Di Francia), esiste una commissione cultura (presieduta da Fabio D’Achille, che finora ha brillato per assenza pur essendo un operatore culturale), ma spesso al di là di proclami e annunci non sono arrivati impulsi e stimoli. Forse, archiviata l’emergenza sanitaria e con l’approssimarsi della tornata elettorale per il rinnovo dell’assise comunale, potremmo assistere a una maggiore concretezza.