Libri. Il gioco dei vestiti, di Silvana Pisa

Memorie, riflessioni, interviste, aneddoti di Silvana Pisa, dal 1968 a oggi, dall’Italia al mondo, in una storia che non è un’autobiografia o una storia politica.

In Italia e nel mondo. Dal ’68. “Arrivo da sola a Gorizia in un buio pomeriggio di gennaio”. Silvana, ragazza borghese di fresca ingenua politicizzazione, capelli lunghi e chiari, sguardo diretto, studentessa bolognese a Giurisprudenza, è andata come volontaria nell’ospedale psichiatrico diretto da Franco Basaglia, un’esperienza “irreversibile”. Collettivo femminista dove si vive, maternità, sindacato, partiti, prima deputata poi senatrice, nonna, nella vita di alcune donne si tiene tutto insieme. Silvana Pisa, con “Il gioco dei vestiti” non scrive un’autobiografia o una storia politica. Riprende interviste, interventi, commenti di prima; aggiunge riflessioni e memorie urgenti oggi; inserisce squarci di sentimenti e foto con una cronologia ondivaga e volutamente omissiva, grande cura delle parole e degli altri. “Complessivamente, la passione per la vita l’ha vinta sulla fatica di vivere”. Il gioco del titolo, sul corpo nudo e su ciò che s’indossa, iniziò in gruppo in treno decenni fa.

Il gioco dei vestiti. Passione, politica e altre storie del ‘68 – Silvana Pisa. Prefazione di Rosa Mordenti. Bordeaux Ed., Roma 2020 – Pag. 156 (più un’appendice fotografica) euro 14

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