Il consigliere comunale di Lbc, paladino estremo sui social network, parla dei temi a lui cari, ambiente e legalità. Ed è sicuro di una nuova vittoria della lista civica, senza Pd.
Da molti è considerato il paladino sui social per Lbc e il sindaco Damiano Coletta, lui invece pur ritenendosi un passionale confida di essere soltanto obiettivo. Gianni Rinaldi è così, ieri e oggi assicuratore, oggi consigliere comunale, domani probabilmente basta con l’impegno amministrativo.
Sei entrato in consiglio comunale sul finire di settembre del 2017 direttamente dalla panchina…
Sì, dopo le dimissioni da consigliere comunale di Eugenio Lendaro e la rinuncia di Lolita De Falco mi sono trovato catapultato in quest’avventura, essendo arrivato nono con 140 voti nella lista ‘Latina rinasce’. In verità volevo restare in panchina, ho provato a convincere Lolita ma dopo anche le dimissioni dell’assessore Costanzo non me la sono sentita di mollare anche io.
Pentito di aver detto sì?
No. L’unico modo per risollevare questa città resta ancora oggi quello di una lista civica. Ho imparato anche a osservare come si comportano i partiti dal di dentro, capisci che ci sono tanti interessi che muovono le persone. Anche a centrosinistra, che forse è la più affine a Lbc, ci sono ben quattro voci, tutte discordanti.
Come valuti la tua azione nel movimento di Latina Bene Comune?
Non c’è una visione personale nel mandato, se anche avessi ricoperto un ruolo assessorile non avrei mai parlato con voce personale ma con quella di Lbc. Io mi sono sentito sempre uno della squadra, perché questa è una squadra, l’unico peccato è che nel corso del tempo abbiamo perso ottimi consiglieri, come Olivier Tassi. Gioco sempre di squadra, non sono un solista e non mi piace finire isolato.
Però ti senti più portato per alcuni temi.
Ambiente e legalità. Mi sono avvicinato a Lbc con l’iniziativa ‘Quartieri connessi’ di Salvatore Antoci, che abbracciava l’interesse dei quartieri Q4 e Q5, io in particolare mi battevo per l’Oasi Verde, un mio pallino dal 2000. A quei tempi visitavo spesso l’ufficio ambiente e l’assessore Cirilli mi conosceva bene.
A proposito di ambiente e assessore al ramo. Le dimissioni di Roberto Lessio fanno ancora rumore.
Non nego che con lui ho avuto un rapporto conflittuale, ma lo era quando non si risolvevano le criticità, poi l’ho appoggiato per la fondazione di ABC. Quello che non ho mai sopportato sono stati i lavori a scacchiera per lo sfalcio dell’erba esercitato da alcune ditte, forse l’assessore avrebbe dovuto controllare un po’ di più l’operato di queste…
Però la città non ha necessità solo di cura e tutela del verde.
Latina deve continuare il percorso di legalità e trasparenza intrapreso con il sindaco Coletta. Sono consapevole che per il nostro operato siamo al confine tra promossi e bocciati, ma il 36 alla maturità lo conseguiamo di sicuro.
Beh, allora ammetti che qualche lacuna c’è.
Sì, siamo al 20-30% delle nostre possibilità, ma abbiamo seminato te lo assicuro, il nostro raccolto sta crescendo e lo raccoglieremo entro la fine del mandato. Abbiamo raggiunto l’accordo quadro per la gestione del verde e del rifacimento delle strade, anche se resta l‘incognita dei rallentamenti burocratici dei ricorsi.
Credi che Latina sia migliorata con la gestione amministrativa di Lbc?
A livello di visibilità estetica no. Basta vedere i cassonetti sinistrati e i problemi col taglio dell’erba…
Il verde è il tuo pallino, ma esiste una visione più ampia della città?
Certo, la città deve sedersi attorno al tavolo con Lbc.
La città?!
Sì, deve essere fatto in modo più consono, come nel progetto che riguarda il Tavolo per Latina che racchiude il mondo dell’associazionismo imprenditoriale. Dobbiamo essere tutti uniti per evitare il fallimento delle attività e della città stessa.
Nutri l’aspirazione di candidarti di nuovo?
No. Probabilmente no.
C’è qualcosa che ha urtato la tua sensibilità in questi anni di attività amministrativa considerando che sei l’alfiere di Lbc sui social menando fendenti a ogni parte?
Non sopporto le riflessioni di chi era collegato con le vecchie amministrazioni e critica Lbc non disconoscendo lo ieri, l’unico che ho trovato propositivo dell’opposizione è Nicola Calandrini.
Ammetti di non essere parziale nel giudizio?
Ammetto di essere fazioso, peroro la causa di Lbc, ma sottolineo che le buche per le strade non ci sono soltanto oggi, c’erano anche ieri. E poi non sopporto i titoli di certa stampa, sono parole che sviano, non lo trovo corretto.
Come hai vissuto questo periodo di lockdown?
A casa. Mi sono collegato in videoconferenza per l’attività amministrativa ma qualche volta mi sono recato a Palazzo per interagire con la Protezione Civile, del resto sono sempre il presidente della commissione trasporto pubblico e sicurezza.
Esiste un sogno di Gianni Rinaldi per questa città?
Farla tornare alla Latina degli Anni 70, una città solidale, amicale, anche se la delinquenza c’era. E poi c’erano politici che amavano la città.
C’è un collega di Lbc che ammiri?
L’assessore Patrizia Ciccarelli, sono stupito della sua grande capacità di lavoro.
E chi non sopporti in seno all’opposizione?
Quelli che cambiano casacca, mentre tollero chi va nel gruppo misto. Ti faccio un esempio, ora Giorgio Ialongo ha lasciato Forza Italia, pare che approderà in Fratelli d’Italia, beh… lui come forzista sfiduciò Di Giorgi sindaco, oggi si ritroverà compagni di bandiera quelli che sostenevano il sindaco che lui ha mandato a casa.
Ecco, guardi al futuro e alle prossime elezioni. Quest’alleanza con il Pd?
Lbc vince anche da sola, si vince e si perde da soli. Personalmente io sono contro le coalizioni, ribadendo che Il Pd non possiede a oggi una linea comune. E poi le coalizioni si fanno per vincere, non per governare.