Matteo Sperduti, l’avvocato di Latina che si candida a sindaco di Besenello

Si definisce cittadino del mondo. E lo è. Perché quando si nasce in una città di Palude che poi sperimenta le aperture al mondo e tu decidi di andare a vivere a Besenello, snodo tra Trento e Rovereto, cittadina di poco più di duemila anime protetta da colli e pettinata dai vigneti, ti viene facile anche candidarti a sindaco di chi ha voluto adottarti. Matteo Sperduti, classe 81, da Latina ha spostato i suoi affetti familiari e professionali a Besenello e ha sciolto ogni riserva per candidarsi a primo cittadino per una lista civica alle prossime elezioni comunali che si terranno il 20 settembre.

Matteo, ma che ti è saltato in mente di candidarti?, anche perché immaginiamo che sia la prima volta. 
Vero, è la prima volta che mi espongo in prima persona, sono sempre stato dietro le quinte ma questa, fin da subito, mi è sembrata una bellissima sfida. Mettermi in gioco per una comunità come quella di Besenello che ha accolto me e la mia famiglia, fin dal nostro arrivo, con disponibilità ed affetto per me è anche un segno di riconoscimento di quello che è stato fatto per noi nel tempo. Sono voluto scendere in campo per mettere a disposizione le mie competenze, conoscenze e professionalità per questa “grande famiglia” che è ormai entrata nel mio cuore.

Perché Besenello e mai Latina?
Besenello, come detto, è una grande famiglia dove c’è bisogno, per fare bene e crescere, di “senso civico”. Io scendo in campo come “civico” e non come politico. A Latina, invece, entrano in gioco altre dinamiche, fatte da schieramenti di partito con annesse altre modalità di azione. Qui è più semplice agire per il bene e interesse comune mentre nelle realtà più grandi ci sono dinamiche diverse che limitano il raggio di azione, seppur si abbiano delle idee ottime per la cittadinanza. Poi è pur vero che su Latina ho lavorato dietro, svolgendo un’azione diversa di assistenza legale per molti.

Le radici sono importanti, però tu hai voluto recidere con questa candidatura il cordone ombelicale con Latina. Perché?
No, non ho reciso con Latina anzi ho il mio studio legale e la mia famiglia di origine ma anche tantissimi amici. La mia scelta e quella della mia famiglia è stata quella di trovare un posto nuovo e migliore dove far crescere le nostre bambine. Forse, nel momento in cui abbiamo deciso, Latina stava vivendo un momento difficile di cambiamento ma era veramente un momento negativo. Oggi qualcosa di nuovo leggo e sento che si sta muovendo ma c’è bisogno di gente nuova e fresca, oltre che preparata, che possa far crescere la città. Comunque non tornerei indietro perchè qui ormai ci ho messo “la mia casa”.

Credi più nelle ideologie, partiti, programmi o persone?
Credo in primis nelle persone che devono essere al centro del programma. Il nostro slogan appunto è “La vostra Voce. Il nostro impegno” proprio perchè l’impegno nasce dalle esigenze, richieste, idee anche critiche dei cittadini. Credo nelle ideologie, non partitiche, ma finalizzate all’interesse della comunità che si guida. Credo anche nelle tradizioni, importantissime per la storicità che tramandano soprattutto qui a Besenello, che devono essere il punto di partenza per le nuove generazioni. Il programma, poi, viene da solo, l’importante è ascoltare i cittadini e coinvolgerli nelle decisioni.

Sei un competitivo nella vita, se hai scommesso su questa candidatura è perché puoi farcela. Che percentuale ti dai?
Non faccio previsioni né percentuali. Mi sento più un Pantani sul Mortirolo nel 1994 che deve impegnarsi e scattare per fare l’impresa, perchè davanti ho un avversario che, per preparazione ma anche esperienza ormai decennale, ha la maglia rosa.

Che tipo di lista è la vostra. Da chi è formata?
La nostra lista è fatta da tante donne perchè crediamo che possano dare un passo in più con la loro esperienze e professionalità unita, ovviamente, a tanta gentilezza e umanità. È una lista giovane ma con dentro anche persone che rappresentano la classe più anziana del paese proprio perché vogliamo dare “voce” a tutti. Molti sono anche alla prima esperienza ma questo non deve essere considerato come una lacuna bensì come una risorsa perchè energie nuove che vengono investite in questa sfida permettono la crescita di tutta la comunità.

In breve, i punti salienti del tuo programma.
I punti del programma nascono tutti dalla “voce” dei cittadini che stiamo incontrando nei nostri giri. Siamo partiti proprio non dalla richiesta del voto ma dall’ascolto delle esigenze della comunità. Sicuramente crediamo nella democrazia e trasparenza con una maggiore partecipazione del cittadino e soprattutto informazione costante. Abbiamo due terminologie che ci caratterizzano: “attività e casa”, per dimostrare che il nostro sarà un lavoro continuo nel tempo finalizzato al Bene della nostra Casa comune che è Besenello. Fondamentale è continuare la lotta alla realizzazione della Valdastico, opera inutile che potrebbe solo depauperare il nostro territorio. Ma punteremo forte anche alle politiche sociali di assistenza alle famiglie e alla persona con sostegno alla natalità, ai giovani e agli anziani. Poi l’assistenza costante alle associazioni culturali, artistiche e sportive che rappresentano il cuore pulsante del nostro paese. Ma anche supporto al mondo del lavoro, alle attività commerciali, imprenditoriali e professionali, agli artigiani e agricoltori. Nessuno sarà lasciato solo ma il Comune sarà di supporto a tutti coloro che ne avranno bisogno. Anche tutte le frazioni del nostro Comune saranno parte di questo grande progetto. A breve presenteremo il nostro programma con bellissime novità.

Fantastichiamo: vieni eletto sindaco e possiedi la bacchetta magica, qual è la tua prima azione?
Se avessi la “bacchetta magica” farei tutto e subito quello che ho inserito nel programma elettorale ma il programma ideale di un’amministrazione si scontra con una realtà che deve fare i conti con le risorse (spesso scarse e non è il nostro caso per fortuna) con meccanismi amministrativi complessi ma, ritengo, necessari. Il “detto, fatto”, nella pubblica amministrazione non esiste. “Chi lo promette o è incosciente o è baro” così mi dicevano esperti politici di professione. In primis, però, mi piacerebbe incontrare nuovamente le persone -che sto incontrando ora nei diversi giri- quelle che mi hanno votato e quelle no, per ringraziarle perchè comunque ciascuno di loro mi sta lasciando un pezzo “nuovo” di Besenello.

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